Negli ultimi mesi, inevitabilmente, siamo stati concentrati sulla vertenza interna. Ciononostante non abbiamo smesso, anche grazie al costante contributo di tutti voi, di porre attenzione a quel che riguarda lavoratrici e lavoratori, consapevoli che quanto avviene da noi è effetto delle politiche economiche, sociali e istituzionali definite a livello nazionale ed internazionale.
Abbiamo pensato di mandare delle comunicazioni a puntate per sottoporre all’attenzione di tutti alcune informazioni che chiariscono le prospettive che ci aspettano. Lo facciamo semplicemente mettendo in fila alcune notizie che a nostro avviso sono “naturalmente” connesse nel progetto di impoverimento delle lavoratrici e dei lavoratori per accrescere sempre più profitti e rendite. Questo anche perché le nostre testate giornalistiche, oltre che nascondere le notizie che evidenziano questi processi, soffrono di un congenito provincialismo che le porta a soffermarsi su scandali sessuali e beghe di palazzo piuttosto che evidenziare le decisioni ed i fatti che condizionano le nostre vite.
“Nella vita ci sono le cose vere e le cose supposte: le cose vere le mettiamo da parte per il momento… ma le supposte… dove le mettiamo le supposte?” (Totò)
Ci eravamo lasciati con la domanda su come sta il mondo oggi, perché se è chiaro che lavoratori e ambiente non se la passano bene, molto meno chiaro è cosa altro ci stanno preparando. Per capirlo diamo uno sguardo a quanto accade sui mercati finanziari ed alla devastante azione dei potenti del mondo nei confronti dell’economia greca. Lo facciamo attraverso un articolo di Contropiano e uno di Repubblica.Nella settimana scorsa abbiamo assistito ad un improvviso “tracollo” delle borse – dopo che nei giorni precedenti le stesse avevano superato ogni record di crescita – “causato” dal semplice annuncio del presidente della Federal Reserve USA (la banca centrale) di ridurre l’intervento sui mercati finanziari nel 2014.L’intervento attualmente è pari all’astronomica cifra di 85 miliardi di dollari al mese, erogati attraverso l’emissione di carta moneta stampata allegramente dalla banca centrale USA. Ovviamente tutte le emissioni effettuate finora non sono andate a vantaggio di politiche sociali e/o produttive ma sono servite unicamente a garantire la prosecuzione della speculazione nei mercati finanziari e a “salvare” le banche dalle loro sconsiderate politiche di investimento (vedi articolo allegato “La FED cambia l’orizzonte dei mercati finanziari”).Intanto in Grecia un governo di larghe intese (centrodestra + centrosinistra, ci ricorda qualcosa?) ha assunto la gravissima decisione di chiudere la televisione pubblica Ert, nonostante sia in attivo e nonostante vi lavorino circa 2700 persone. Questa decisione, che è stata presa per far fronte all’impegno di ridurre i dipendenti pubblici, è stata dichiarata però incostituzionale dal Consiglio di Stato Greco.Questo taglio governativo ha dato nuova linfa alle mobilitazioni popolari, mai sopite, e ha portato il governo sull’orlo della crisi con il rischio di nuove elezioni politiche. Alla fine è stato trovato un compromesso all’interno delle forze di centro destra e di centro sinistra che compongono il governo, ma l’accordo prevede una riapertura solo temporanea della televisione statale “in cambio” del licenziamento di 700 lavoratori (alleghiamo un’intervista ad un giornalista greco che lavora alla Ert).
Puntuali giungono le minacce del FMI (Fondo Monetario Internazionale) di volersi ritirare dal “finanziamento” del debito greco e le decisioni dell’Eurogruppo di ridurre gli stanziamenti per il finanziamento delle banche in crisi (vedi articolo allegato “Grecia”). In pratica si tratta di creare le condizioni affinché ai greci non salti in mente di rompere l’accordo di svendita della nazione agli interessi del capitale finanziario tedesco ed internazionale, una nazione per questo ormai declassata dalle agenzie internazionali a paese in via di sviluppo. Un monito anche per tutti gli altri paesi europei in difficoltà. E intanto anche in Italia si restringono gli spazi di democrazia per i lavoratori attraverso accordi sulla rappresentanza, repressione dello sciopero, licenziamento dei lavoratori che lottano; quali relazioni sindacali caratterizzano l’attuale fase?
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Alla prossima supposta per trovare qualche risposta….
Lavoratrici e Lavoratori Autorganizzati ACI Informatica