Coronavirus / Cosa accade in Aci Informatica
L’accordo che ha permesso a tutte e tutti di lavorare da casa è stato un passaggio necessario per rispondere alla crisi sanitaria.
Certamente si sono generate anche delle problematicità.
Un primo riflesso della situazione è stato sintetizzato nel seguente comunicato che abbiamo inviato il 13 marzo, dopo una settimana dall’accordo.
“ACI Informatica: settimana 1”
Siamo giunti alla fine della prima settimana dall’esplosione del clima di emergenza.
La quasi totalità delle lavoratrici e dei lavoratori è in lavoro agile, oppure è assente a vario titolo.
A mensa siamo talmente pochi che si riesce a comunicare in lontananza anche solo bisbigliando.
Le relazioni personali costrette tra un istintivo desiderio di vicinanza e il rispetto delle regole della separazione.
Chi ha avuto modo di girare per i locali di ACI Informatica in questi giorni, avrà respirato un clima surreale.
Lunghi corridoi animati solo da porte chiuse rendono i rari incontri un sussulto.
Più che un’azienda informatica sembra l’Overlook Hotel, pronti a inciampare ad ogni angolo in un piccolo Danny sul triciclo.
Ed è proprio questa trasfigurante assenza che ci ricorda cosa NON è ACI Informatica.
Non è un’azienda, scupolosamente censita nel registro delle imprese.
Non è un bilancio, perfettamente squadrato nell’equilibrio dei suoi numeri.
Non è un luogo, solidamente costruito con la forza strutturale delle sue mura.
Semplicemente, ACI Informatica, sono le lavoratrici e i lavoratori che la compongono.
ACI Informatica siamo noi.
La socialità, l’intruppo distratto, il vociare, l’incazzo.
Il caffè, la sigaretta, il bagno occupato, la fila a mensa.
Insomma i corpi, materia biologica, rendono esistente e concreta ACI Informatica, altrimenti invisibile nonostante la solida materia edilizia, contabile e legale.
Questo ci sembra di imparare dalla prima settimana.
Mentre già ci prepariamo, tutti, ad una nuova settimana di isolamento ancora più duro.
Eppure ci sembra di vedervi con chiarezza, tutte e tutti, costretti nei propri confini, a immaginarvi in corsa sul triciclo tra i corridoi di questo luogo invisibile.
Presto. Facciamo che sia presto.
La Diretta Web
L’isolamento causato dal forzato confino casalingo è stato il primo problema che abbiamo affrontato e tentato di risolvere grazie alla diretta web.
Ogni venerdì alle 11, ci incontriamo per approfondire e fornire imformazioni sulla situazione sia interna che esterna ad ACI Informatica.
La diretta accoglie la partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori che intervengono telefonicamente o scrivendo messaggi e mail.
Sono prove tecniche di trasmissione, perché è per noi un’esperienza completamente nuova.
Ma siamo orgogliosi dei risultati.
La Solidarietà è un arma
La solidarietà è parte della storia delle lavoratrici e dei lavoratori di ACI informatica.
Solidarietà concreta non solo tra le lavoratrici e i lavoratori di Aci Informatica, ma anche verso chi lavora con noi e per noi in appalto.
Se da una parte il lavoro agile ha permesso di contribuire al contenimento della diffusione del contagio, dall’altra ha prodotto problemi alle lavoratrici e ai lavoratori del servizio mensa, in appalto, a causa della sospensione del servizio.
Proprio a seguito di una diretta web nella quale si è evidenziato il problema, un lavoratore ci ha inviato una mail per proporre di organizzare la raccolta di un contributo solidale per l’integrazione al loro reddito.
Ne è seguito un fiume di mail di adesioni, alle quali abbiamo risposto prima con l’organizzazione di un’assemblea virtuale con chi lavora a mensa per capire la reale dimensione del problema, poi con l’organizzazione della raccolta contributi, ancora in corso.