Approfittiamo del numero 3 della supposta per rendere noto che oggi pomeriggio si svolgerà alla garbatella un dibattito sull’applicazione della spending review organizzato da alcuni esponenti politici regionali sulle prospettive per i lavoratori delle società in house. Alcuni di noi saranno presenti al dibattito (in allegato indirizzo e organizzatori) ed estendiamo l’invito alle lavoratrici ed ai lavoratori che possono venire.

Lavoratrici e Lavoratori Autorganizzati ACI Informatica


PROLOGO

Negli ultimi mesi, inevitabilmente, siamo stati concentrati sulla vertenza interna. Ciononostante non abbiamo smesso, anche grazie al costante contributo di tutti voi, di porre attenzione a quel che riguarda lavoratrici e lavoratori, consapevoli che quanto avviene da noi è effetto delle politiche economiche, sociali e istituzionali definite a livello nazionale ed internazionale.

Abbiamo pensato di mandare delle comunicazioni a puntate per sottoporre all’attenzione di tutti alcune informazioni che chiariscono le prospettive che ci aspettano. Lo facciamo semplicemente mettendo in fila alcune notizie che a nostro avviso sono “naturalmente” connesse nel progetto di impoverimento delle lavoratrici e dei lavoratori per accrescere sempre più profitti e rendite. Questo anche perché le nostre testate giornalistiche, oltre che nascondere le notizie che evidenziano questi processi, soffrono di un congenito provincialismo che le porta a soffermarsi su scandali sessuali e beghe di palazzo piuttosto che evidenziare le decisioni ed i fatti che condizionano le nostre vite.

“Nella vita ci sono le cose vere e le cose supposte: le cose vere le mettiamo da parte per il momento… ma le supposte… dove le mettiamo le supposte?” (Totò)

 

Ci eravamo lasciati con la domanda se si potessero rilevare elementi di discontinuità nei provvedimenti dell’attuale Governo rispetto al precedente gabinetto Monti.E’ sufficiente leggere i recenti provvedimenti, decreto legge del Fare e disegno di legge sulle semplificazioni per scoprire che il segno di continuità è evidente: assenza di risorse per lo stato sociale e per le politiche pro-lavoro; filosofia della liberalizzazione di tutto ciò che vogliono fare imprenditori e proprietari in totale spregio dell’ambiente e delle persone; attacco alla condizione di lavoratrici e lavoratori; slittamento di 6 mesi dei tempi di applicazione delle norme per la liquidazione o privatizzazione delle società in house mantenendo le norme di Monti.

Diamo evidenza degli interventi che queste normative realizzano sulle norme per la tutela della salute di lavoratori e lavoratrici.

Per una disamina puntuale rinviamo all’allegato articolo scritto per Contropiano da un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Noi ci limitiamo ai “titoli” dell’intervento”: riduzione della formazione e della sorveglianza sanitaria per i lavoratori saltuari; eliminazione dell’obbligo per l’azienda di redigere il DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze) per alcuni appalti e per i lavori non superiori ai 10 giorni/uomo; riduzione dell’informazione alle istituzioni su incidenti anche mortali nei luoghi di lavoro e sulle lavorazioni a rischio; riduzione del ruolo dei RLS.

Intanto il dibattito sui mass media e in seno al Governo è tutto incentrato sul rinvio o meno dell’aumento dell’IVA (tassa iniqua perché come tutta la tassazione indiretta pesa molto più sui ceti meno abbienti piuttosto che su quelli ricchi) e su come “riformare” l’IMU, dimenticando che aumenti ed istituzione di queste tasse sono frutto dei provvedimenti votati da PdL, Pd e Scelta Civica di Monti.

E intanto imperversano interventi del Presidente Napolitano, della Confindustria, del Presidente della Banca d’Italia, di partiti e mass media per cambiare la Costituzione, non contenti di averla già stravolta con il fiscal compact che prevede l’inserimento dell’obbligo di perseguire il pareggio di bilancio dello Stato, l’obbligo per tutti i paesi di non superare la soglia di deficit strutturale superiore allo 0,5%, oltre a imporre una significativa riduzione del debito al ritmo di un ventesimo all’anno, fino al rapporto del 60% sul Pil (per l’Italia ulteriori 20 miliardi di tagli o maggiori tasse per circa un ventennio).

Perché questa necessità di cambiare la Costituzione?

 

 

Alla prossima supposta per trovare qualche risposta….

 

Lavoratrici e Lavoratori Autorganizzati ACI Informatica

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