PROLOGO

Per mantenersi vigili su ciò che accade e non farci cogliere impreparati continuiamo, anche grazie al costante contributo di tutti voi, a porre attenzione su quel che riguarda lavoratrici e lavoratori, consapevoli che quanto avviene da noi è effetto delle politiche economiche, sociali e istituzionali definite a livello nazionale ed internazionale.

Abbiamo pensato di mandare delle comunicazioni a puntate per sottoporre all’attenzione di tutti alcune informazioni che chiariscono le prospettive che ci aspettano. Lo facciamo semplicemente mettendo in fila alcune notizie che a nostro avviso sono “naturalmente” connesse nel progetto di impoverimento delle lavoratrici e dei lavoratori per accrescere sempre più profitti e rendite. Questo anche perché le nostre testate giornalistiche, oltre che nascondere le notizie che evidenziano questi processi, soffrono di un congenito provincialismo che le porta a soffermarsi su scandali sessuali e beghe di palazzo piuttosto che evidenziare le decisioni ed i fatti che condizionano le nostre vite.

“Nella vita ci sono le cose vere e le cose supposte: le cose vere le mettiamo da parte per il momento… ma le supposte… dove le mettiamo le supposte?” (Totò)

 

Bentornate e bentornati o buone vacanze a chi ancora le deve fare, riprendiamo la pubblicazione della supposta e… ci eravamo lasciati con una sentenza della Corte Costituzionale sull’incostituzionalità di varie parti del famigerato art. 4 della Spending Review. Riprendiamo ponendo l’attenzione su un nuovo decreto del Governo entrato in vigore dal 1 settembre e dal significativo titolo “Disposizioni  urgenti  per   il   perseguimento   di   obiettivi   di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni” (allegato), insomma ancora Spending Review e naturalmente non mancano norme che riguardino le società in house della Pubblica Amministrazione.Infatti all’articolo 3 del decreto vengono disposte delle norme che consentirebbero alle aziende ed agli enti proprietari di imporre il trasferimento delle lavoratrici e dei lavoratori da una azienda all’altra, senza consenso del lavoratore interessato. Insomma è un modo per imporre la mobilità interaziendale in questo settore (si prevede la possibilità di trasferire i lavoratori non solo fra aziende facenti capo alla stessa amministrazione pubblica ma anche a diverse amministrazioni e perfino fuori dalla regione di residenza).Inoltre al comma 4 dello stesso articolo leggiamo “nell’ipotesi in cui l’incidenza delle spese di personale e’ pari o superiore al 50 per cento delle spese correnti, (le società) inviano un’informativa preventiva alle rappresentanze sindacali operanti presso la societa’ ed alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo dalla stessa applicato in cui viene individuato il numero, la collocazione aziendale ed i profili professionali del personale in eccedenza. Tali informazioni sono comunicate anche al Dipartimento della funzione pubblica.”Insomma si sta cercando di realizzare una normativa che favorisca i processi di riduzione del personale nelle società di proprietà pubblica.

Mentre la nostra attenzione viene sviata sulle vicende di Berlusconi o sugli starnuti di Renzi le politiche del Governo continuano ad essere in perfetta continuità con il precedente: impoverimento di lavoratrici e lavoratori.

E intanto, alla faccia di tutte le chiacchiere che vengono fatte sulla produttività, “scopriamo” da uno studio dell’OCSE pubblicato sul Sole24Ore (allegato) che i lavoratori e le lavoratrici italiane sono quelli che lavorano per più ore e con un salario più basso: 36 ore per 25.500 € contro le 35 ore per 30.000 € dei tedeschi o addirittura le 29 ore per 35.000 € degli olandesi.

Ma se continuano ad impoverirci ed a calpestare le nostre condizioni di vita e di lavoro è presumibile, per quanto ci riguarda anche auspicabile, che crescano i movimenti di lotta delle proletarie e dei proletari e di questo sono naturalmente consapevoli anche le nostre controparti e così hanno pensato bene di prevedere direttamente l’impiego dell’esercito in funzioni di ordine pubblico. Leggete l’articolo che alleghiamo (Il governo vuol schierare l’esercito per le proteste d’autunno) e scoprirete prospettive davvero inquietanti per il nostro futuro.

Ma comunque sappiamo bene che solo la lotta paga!

 

 

Alla prossima supposta per trovare qualche risposta….

 

Lavoratrici e Lavoratori Autorganizzati ACI Informatica

 

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