Continuando il percorso che ha visto, il 22 settembre scorso, le lavoratrici e i lavoratori di ACI Informatica protagoniste nella grande manifestazione dello sciopero generale, anche questa volta saremo in piazza nella manifestazione nazionale indetta CONTRO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE e al fianco della resistenza. Per sostenere il SUMUD Palestinese, unica strategia possibile per resistere all’annientamento.

APPUNTAMENTO PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DI ACI INFORMATICA

SABATO 4 OTTOBRE 2025 ORE 14

ALLA PIRAMIDE CESTIA LATO VIALE DEL CAMPO BOARIO, POSIZIONE 41.876175, 12.480616

Questa la fotografia del luogo di appuntamento per noi di ACI Informatica

Saremo dietro lo striscione di stoffa bianca con la scritta rossa
SUMUD PALESTINA LIBERA
Lavoratrici e lavoratori autorganizzati ACI Informatica

P.S. SUMUD = Il ṣumūd, o sumud (in arabo صمود‎?, dal verbo صمد‎?ṣamada, “organizzare, accumulare, salvare”), lett. “resistenza” o “perseveranza costante”, è un valore culturale e una strategia politica del popolo palestinese, affermatosi sulla scia della guerra dei sei giorni del 1967 in riposta all’oppressione israeliana e alla resistenza da essa ispirata.[1]

Le persone che esibiscono ṣumūd sono chiamate ṣamīdīn, le cui forme singolari sono ṣamīd (m.) e ṣamīda (f.).
Con l’evolversi del termine, i palestinesi hanno distinto due forme principali di sumud: la prima, il “ṣumūd statico”, è una forma di resistenza definita da Ibrahim Dhahak come “la conservazione dei palestinesi sulla propria terra” in risposta ai tentativi di colonizzazione israeliana della Cisgiordania e di pulizia etnica.[senza fonte] La seconda, il “ṣumūd di resistenza” (in arabo صمود مقاوم‎?ṣumūd muqāwim), è un’ideologia più dinamica che cerca modi per costruire istituzioni alternative per resistere e indebolire l’occupazione israeliana della Palestina.[1]
Il simbolo per eccellenza del ṣumūd e del radicamento palestinese alla terra è l’ulivo, pianta indigena del bacino mediterraneo e onnipresente in tutta la Palestina.[2] Un’altra icona del ṣumūd spesso raffigurata nelle opere d’arte palestinesi è la figura della madre, più specificamente una contadina incinta.[3]

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