SIAMO SEMPRE QUI
DOVE ERAVAMO RIMASTISono passati circa due mesi dalla nostra ultima lettera in cui vi informavamo di quanto stiamo facendo sulle problematiche ACI/MCTC, ma in questi due mesi molte cose sono successe e la rapida evoluzione degli eventi ci spinge oggi a questa nuova lettera.

Dopo l’approvazione della legge di stabilità che ha previsto l’unificazione degli archivi ACI e MCTC abbiamo assistito ad una accelerazione anche del capitolo Spendig Review. Infatti i tagli che verranno individuati dai tavoli presieduti da Cottarelli nell’ambito del processo di revisione della spesa pubblica costituiranno il cuore degli interventi preannunciati dal governo.

Abbiamo l’impressione, ma speriamo molto di sbagliarci, che di questi interventi annunciati, che si dichiara vogliano essere attuati a breve, se ne parli troppo poco tra i lavoratori. Questo sarebbe un grave errore perché proprio le lavoratrici e i lavoratori ne subiranno pesanti conseguenze.

La questione non riguarda solo ACI, MCTC e le loro Società Collegate, ma tutti i dipendenti pubblici, tutte le Società strumentali della Pubblica Amministrazione e in generale tutti i cittadini. Ma andiamo con ordine.

 

PER I DIPENDENTI PUBBLICI

E’ prevista una profonda riforma del rapporto di lavoro nella PA.

Alle norme già approvate per il trasferimento coatto dei lavoratori anche al di fuori della regione di lavoro e ai tagli già effettuati a salario e assunzioni nella PA, si vogliono sommare nuovi interventi che prevedono l’allineamento delle regole per i dipendenti pubblici a quelle dei lavoratori privati per permettere l’utilizzo degli ammortizzatori sociali nelle eccedenze di personale e l’eliminazione dei Tar nelle cause di lavoro per ricondurle ai giudici ordinari.

Cosa vuol dire questo? Vuol dire che si stanno preparando a licenziare dipendenti nella PA.

Questo attacco non inizia oggi, basti pensare alla lettera inviata dalla BCE nel 2011 all’allora Governo Berlusconi (vedi allegato) in cui si chiedeva esplicitamente la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e la riduzione dei costi del pubblico impiego attraverso turnover e riduzione stipendi (insieme ad altre iniziative contro le pensioni e i diritti dei lavoratori).

Oggi questi interventi sembrano trovare spazio nel programma del Governo Renzi, e questo fa prevedere lacrime e sangue per i dipendenti pubblici se questi non organizzeranno un’adeguata mobilitazione a propria difesa.

 

PER I DIPENDENTI DELLE SOCIETA’ IN HOUSE

L’attacco alle Società strumentali della Pubblica Amministrazione è esplicito e dichiarato.

Si dichiara di voler mettere mano a tutte le Società in House degli Enti Locali, attraverso la loro chiusura o vendita con incentivazione per gli acquirenti e “gestione” degli esuberi.

La vicenda del Comune di Roma di questi giorni (con il cosiddetto salvaroma) dimostra come su questo terreno gli eventi stanno rapidamente precipitando. Altri comuni si apprestano a misure analoghe e lo stesso Renzi, come sindaco di Firenze, ha già operato forti privatizzazioni a suo tempo, che stanno producendo oggi licenziamenti nelle società privatizzate.

Il fatto che l’accento venga oggi posto sugli Enti Locali, oltre ad essere un problema di tutti, fa presagire quanto potrebbe accadere anche alle Società in House degli Enti non locali. E anche qui la logica è scaricare su lavoratrici e lavoratori le conseguenze di questi tagli.

 

PER TUTTI I CITTADINI

La liberalizzazione dei servizi, cioè l’affidamento dei servizi al “mercato”, è il faro di tutti questi interventi. Le conseguenze le pagheremo tutti come cittadini.

E’ stata sollevata una vera e propria cortina fumogena per giustificare questa logica. Da una parte si evidenziano i problemi di bilancio, dall’altra si promettono fumosi tagli alle tasse.

Ma sul bilancio basti pensare che se venissero attuati tutti i tagli previsti da questa fase della Spending Review si ricaverebbero 32 miliardi di euro, che non riuscirebbero in nessun caso a scalfire i 2.000 miliardi di debito pubblico. Mentre sulle tasse i tagli vedrebbero vantaggi sostanzialmente solo per le imprese. Insomma ancora una volta si vuol far pagare ai lavoratori la crisi del sistema.

Ma come cittadini quali vantaggi avremo? Nessuno.

Affidare i servizi ai privati vuol dire eliminare i servizi che non hanno “mercato” ed aumentare i costi dei servizi necessari ai cittadini. Insomma vedremo peggiorare questi servizi e saremo costretti a pagarli cari.

PER ACI E MCTC

E’ in questo clima che si inseriscono i progetti di unificazione degli archivi ACI / MCTC e la riorganizzazione ACI/MCTC prevista dalla Spending Review.

Questo scenario è particolarmente pesante per i lavoratori, sia pubblici che privati. Pensare di poter vivacchiare sul vecchio adagio che “tanto ai lavoratori pubblici non li tocca nessuno” sarebbe a nostro avviso un grossolano errore, che non tiene conto del momento completamente diverso dal passato.

Intanto Governo e amministrazioni coinvolte lavorano alla realizzazione di queste riforme mantenendo i lavoratori all’oscuro. In questo clima non possiamo che essere preoccupati.

 

CHE FARE

A febbraio abbiamo fatto richiesta formale di incontro al Ministero dei Trasporti. C’è stato molto interesse per la richiesta e il Ministero si era impegnato a fissarci un incontro.

Poi c’è stato il cambio di Governo, e questo ha bloccato il tutto.

Adesso il Governo si è insediato e sono stati incaricati sia i Ministri che i Sottosegretari. Abbiamo atteso ancora un po’ per avere risposta dell’incontro ma a tutt’oggi ancora non è stato fissato. Ieri abbiamo svolto un’assemblea al riguardo e le lavoratrici ed i lavoratori hanno approvato una mozione (Vedi allegato) per sollecitare il Ministero al confronto.

Per questo abbiamo convocato un presidio sotto la sede del Ministero a cui parteciperemo in sciopero il giorno 13 marzo dalle 9:00.

Riteniamo che sia fondamentale per i lavoratori acquisire visibilità in questa difficile fase. Se non sapremo conquistare un posto al tavolo del confronto decideranno sopra le nostre teste. Un rischio troppo grande per il nostro futuro.

Per noi è molto importante l’unità di tutti i lavoratori del settore, tutti ugualmente a rischio in questa vertenza. Per questo vi invitiamo ad organizzare assemblee per confrontarvi in merito, a partecipare alla nostra mobilitazione che è una battaglia per tutti, ad indire iniziative di mobilitazione.

Perché da che mondo è mondo, i lavoratori hanno solo l’arma della mobilitazione per tutelare i propri interesse.

 

Più numerosi saremo, più ci saranno possibilità di tutelare le nostre condizioni.

Se vuoi dire la tua scrivi:info@autorganizzati.org

UNITI PER TUTELARE LE NOSTRE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO!!

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Ciao e grazie,

La Rsu Autorganizzati.

 

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