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Il 1° gennaio entra in vigore il North American Free Trade Agreement (NAFTA), un trattato di libero scambio commerciale tra Stati Uniti, Canada e Messico ispirato al modello dell'Unione europea. L’accordo prevede la progressiva eliminazione di tutte le barriere tariffarie e la rimozione delle restrizioni sui flussi di investimenti.
Tuttavia il NAFTA è stato criticato sin dall’inizio. Viene considerato un ulteriore mezzo volto a trasferire la ricchezza dalle zone povere del Messico verso il Canada e, soprattutto, verso gli Stati Uniti. I pesanti sussidi a favore dell'agricoltura USA hanno causato una pressione verso il basso dei prezzi agricoli messicani, obbligando molti agricoltori a lasciare la loro attività. SI registra un drammatico aumento dell'emigrazione illegale dal Messico agli USA.
Gli stipendi sono diminuiti fino al 20% in alcuni settori. Sul confine USA-Messico si è sviluppato, per esempio, l'abuso dei diritti umani nei luoghi di lavoro e una forza lavoro basata sul genere, cioè ampiamente costituita da giovani donne, producendo violenze sulle donne nella regione di confine. Molti di questi abusi accadono sul posto di lavoro stesso, per esempio la sterilizzazione forzata, i controlli sulle mestruazioni e perquisizioni personali.
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Il 1º gennaio, in concomitanza con l’entrata in vigore del Nafta, in Messico gli indios insorgono durante la notte assediando alcuni centri abitati del Chiapas. In molti luoghi, riescono a farlo senza sparare un colpo, in altri sono costretti a combattere. Loro unico scopo è leggere pubblicamente la prima dichiarazione della Selva Lacandona, nella quale denunciano la loro situazione drammatica. L'assedio dura un solo giorno.
Vogliono la liberazione e dichiarano guerra all’esercito messicano, attraverso l’Ezln (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale) un movimento armato clandestino, di stampo anticapitalista, libertario e indigenista. L'EZLN si forma il 17 novembre 1983, ricorrenza tutt'oggi festeggiata.
Nella dichiarazione si legge, tra l’altro, “Noi, gli espropriati, siamo milioni e perciò chiamiamo a raccolta tutti i nostri fratelli perché si uniscano a questa lotta, che è l'unica strada per non morire affamati davanti all'insaziabile ambizione di una dittatura di più di 70 anni, guidata da una cricca di traditori che rappresenta i gruppi più conservatori e venduti. Gli stessi che oggi ci spogliano di tutto, assolutamente di tutto.”
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Il 20 marzo in Somalia vengono uccisi in un agguato la giornalista del TG3 Ilaria Alpi e il cameraman Miran Hrovatin.
I giornalisti indagano sull’uso degli aiuti umanitari dello stato italiano e sul traffico di rifiuti tossici.
Per gli aiuti umanitari si parla di tremila miliardi di lire spariti sui seimila assegnati.
Per i rifiuti si parla di un affare da 18 miliardi di euro. Una tonnellata viene pagata 2,5 dollari contro i mille dollari da noi; un affare in cui si è infilata la ‘ndrangheta per un traffico da dieci milioni di tonnellate di veleni soltanto negli ultimi due anni.
Le indagini si concludono senza responsabili dell’omicidio. La tardiva Commissione parlamentare si divide in due: la maggioranza parla di rapina o sequestro andati male; la minoranza attacca le conclusioni della maggioranza.
Lungo l’elenco di depistaggi ed errori: perizie falsate; i taccuini di Ilaria spariti; le videocassette di Miran sparite; i bagagli violati; magistrati sostituiti; nessuna indagine sulla pista dei rifiuti tossici.
Sempre in Somalia il sottufficiale del SISMI Vincenzo Li Causi viene ucciso pochi mesi prima in circostanze misteriose: era un informatore di Ilaria sul traffico illecito di scorie tossiche nel paese africano.
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Il 6 aprile in Ruanda due missili terra-aria abbattono l'aereo con a bordo il presidente Habyarimana, di etnia hutu, e il presidente del Burundi Ntaryamira. E’ l’inizio del massacro. Per 100 giorni la popolazione di etnia Hutu uccide circa 1 milione di persone di etnia Tutsi a colpi di armi da fuoco, machete e bastoni chiodati. Per dare un'idea sommaria, in un giorno vennero uccise circa ottomila persone, 333 all'ora, 5 al minuto. Il genocidio termina a luglio 1994 con la vittoria dei Tutsi che in risposta al genocidio generano circa un milione di profughi Hutu verso i paesi confinanti.
L'ONU si disinteressa delle tempestive richieste di intervento, il Consiglio di Sicurezza non riconosce il genocidio in Ruanda a causa del veto degli Stati Uniti d'America che solo il 10 giugno lo ammettono, l'ONU interviene a pieno regime solo dopo il termine del genocidio, numerosi autori delle stragi sono rimasti impuniti o indirettamente protetti da paesi occidentali.
Tra gli altri è stato condannato il sacerdote cattolico Athanase Seromba, per aver partecipato attivamente ai massacri senza mostrare pentimento. L'ex Segretario generale dell'ONU, Boutros-Ghali, ha giocato un ruolo importante nella fornitura di armi al regime Hutu.
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Il 5 maggio a Biškek (Kyrgyzistan) viene firmato un accordo tra Armenia e Azerbaigian per il cessate il fuoco tra le due nazioni sulla guerra del Nagorno Karabakh, iniziata a gennaio 1992.
Quando l’Urss autorizzò, con una legge del 1990, tutti i propri stati a decidere se rimanere o meno nell’unione, l’Azerbaigian decise per il distacco. Tuttavia la stessa legge autorizzava le regioni autonome (oblast’) a decidere se seguire o meno lo stato secessionista, e la regione autonoma del Nagorno-Karabakh, a maggioranza armena, decise per l’indipendenza.
L’Azerbaigian non accettò questa decisione e cominciò nel 1992 una guerra, che coinvolse anche l’Armenia.
La storia del Nagorno-Karabakh è costellata da scontri etnici compiuti lungo tutto la sua storia, ma la guerra rappresenta il momento più sanguinoso di questa storia. 30mila morti, 80mila feriti centinaia di migliaia di profughi.
I due paesi sono ancora tecnicamente in guerra. Le zone di confine tra il Nagorno-Karabakh e l'Azerbaigian rimangono militarizzate in un regime di "cessate il fuoco" spesso violato da entrambe le parti. Ancora nell’aprile del 2016 una guerra lampo di quattro giorni è stata fermata dal’ìl'intervento della diplomazia internazionale. Ma rimane una terra senza pace.
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Il 6 maggio il presidente Mitterrand e la regina Elisabetta II inaugurano il Tunnel della Manica, una galleria lunga oltre 50 km che unisce Francia e Gran Bretagna passando sotto il fondo del Canale della Manica. La sua realizzazione, dopo numerose false partenze, fu completata nel 1994. È il tunnel con la parte sottomarina più lunga al mondo e il terzo per lunghezza complessiva.
E' composto da tre gallerie parallele: due ferroviarie e una per veicoli su gomma tra le due; ogni 375 metri una galleria di intersezione tra i due tunnel ferroviari.
E’ stato realizzato con perforatrici in grado contemporaneamente di scavare, asportare il materiale e rivestire con uno strato di cemento.
Dunque è diventato nuovamente possibile transitare dalla Gran Bretagna all'Europa continentale dopo 8.500 anni, dalla fine dell'ultima glaciazione.
Il costo dell' opera è stimato attorno agli 11,5 miliardi di euro, ma sta operando in perdita. Il valore delle azioni che hanno finanziato l'opera ha perso il 90% del proprio valore tra il 1989 ed il 1998. Solo nel 2008 la società ha potuto erogare il primo dividendo della sua storia.
Il tunnel viene anche utilizzato da migranti disperati che vogliono attraversare le frontiere, spesso con incidenti mortali.
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Il 14 giugno Felice Maniero, capo della Mala del Brenta, compie un’evasione clamorosa dal carcere di Padova con la complicità di una guardia corrotta.
Non è la prima, vanta già due evasioni riuscite e due sfiorate, ma stavolta quando viene ripreso decide di diventare collaboratore di giustizia. Un collaboratore anomalo, alloggiato in una villa con la famiglia e successivamente ammesso al programma di protezione.
La Mala del Brenta si sviluppa nel nord est e dagli anni settanta aumenta sempre più la propria influenza, dai sequestri di persona alle rapine, dal traffico di sostanze stupefacenti al traffico d'armi, dal riciclaggio di danaro agli omicidi, fino a legami con le mafie di altre regioni e di altri stati. Felice Maniero ha contrabbandato armi e droga verso la Croazia.
Dalle inchieste è emerso il coinvolgimento di guardia di finanza e forze dell’ordine nell’operato della banda. Il livello di impunità di Maniero ha fatto sospettare una copertura dei servizi segreti.
Una trasmissione di Report del 2015 rivela che possiede un'azienda che gode di certificazioni e commesse pubbliche.
La banda sembrerebbe essere ancora attiva e si sospetta che il suo immenso patrimonio accumulato sia stato messo al sicuro, dopo la consegna degli spiccioli.
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Il 3 dicembre la Sony Computer Entertainment presenta la PlayStation, una console per videogiochi a 32 bit che oltre a permettere di giocare con titoli dedicati (su supporto CD-ROM), consente anche l'ascolto di CD audio.
La scelta di puntare tutto sui CD si rivelò vincente, in parte grazie alla scelta di far supportare alla console la lettura di CD audio che quindi trasformavano la console in un impianto stereo, ma soprattutto per la duplicazione illegale dei giochi a poco prezzo.
Infatti, nonostante la posizione ufficiale della Sony, uno dei fattori dell'incredibile successo della PS è dovuta al costo irrisorio di una modifica hardware che consente di utilizzare CD duplicati con un semplice masterizzatore, abbattendo i prezzi dei giochi. Probabilmente proprio grazie a questo artificio la PlayStation è stata venduta in decine di milioni di esemplari in tutto il mondo.
La CPU della Playstation, modificata per resistere alle radiazioni spaziali, è stata utilizzata dalla Nasa sulla sonda New Horizons in viaggio verso Plutone per raccogliere immagini del pianeta.