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Il 4 gennaio 3 carabinieri vengono uccisi, è la strage del Pilastro come chiamata dai mass media che diedero molto risalto al fatto.
Gli autori del fatto verranno arrestati nel 1994: Roberto Savi, Fabio Savi, Alberto Savi, Pietro Gugliotta, Marino Occhipinti, Luca Vallicelli. Tutti poliziotti, ad eccezione di Fabio Savi scartato dalla polizia per un difetto alla vista.
In otto anni, conosciuti come la banda della uno bianca, hanno commesso 103 azioni delittuose, provocando la morte di 24 persone ed il ferimento di altre 102, raccogliendo un bottino di oltre 2 miliardi di lire.
Quasi tutti di estrazione neofascista, poterono godere della copertura delle forze di polizia e dei servizi. In diversi casi le indagini sono state depistate portando all’arresto di decine di persone innocenti.
A distanza di anni, molte questioni rimangono ancora da chiarire. Un mistero che parte da analogie con la banda del Brabante Vallone, passa per il ruolo della Falange Armata (che rivendicò quasi tutte le azioni), vede il coinvolgimento di Camorra, Cosa Nostra, Gladio, Nato e si intreccia con traffico di armi e di mercurio.
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Il 27 gennaio gruppi armati ribelli rovesciano il regime di Siad Barre, inizia una guerra civile ancora non completamente finita. Oltre 500mila persone hanno perso la vita dall’inizio del conflitto.
Oscuri traffici hanno coinvolto l’Italia. Il governo Craxi aveva già instaurato rapporti poco trasparenti con Barre, tra aiuti d'oro e tangenti fatte passare come aiuti della cooperazione. L’Italia aveva donato alla Somalia sei pescherecci al centro di un traffico di armi e di rifiuti tossici. Uno di questi era a Livorno la sera del disastro Moby Prince.
Dal 1992 diverse nazioni (Usa e Italia comprese) inviarono contingenti nell’operazione Restore Hope per distribuire aiuti “con ogni mezzo necessario”, ma l’intervento si rivelerà un fallimento. Nella “battaglia del pastificio” caddero tre italiani e altri venti rimasero feriti. Gli Usa tentarono un'operazione che si rivelò fallimentare, con numerose perdite civili e l'abbattimento di un elicottero statunitense.
Casualmente proprio prima che il presidente Barre fosse deposto, quasi due terzi del territorio erano stati assegnati in concessione petrolifera a Conoco, Amoco, Chevron e Phillips. Gli aiuti umanitari erano evidentemente una scusa.
Dramma nel dramma, in questo conflitto come in altri molti i bambini usati come soldati.
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Il 28 febbraio finisce ufficialmente la prima guerra del golfo, iniziata il 2 agosto del 1990 con l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq che cercava in questo modo di ripianare i debiti della guerra contro l’Iran.
La guerra vide l’Iraq contro una coalizione di 34 stati, tra cui l’Italia, guidati dagli Usa che voleva difendere i propri interessi nell’area. Fu relativamente breve, durò poco più di un mese a causa dell’enorme disparità di uomini in campo. La guerra ha avuto un grande impatto mediatico, addirittura fu completamente inventata una testimonianza anti Iraq davanti al Congresso americano per cercare di convincere la popolazione Usa che era in larga parte contraria all’intervento.
Ufficialmente le perdite nella coalizione sono state 308, ma in realtà il 30% delle forze statunitensi soffrono attualmente di gravi problemi imputabili all'utilizzo di uranio impoverito e altri elementi tossici utilizzati, e della “sindrome del Golfo” causata da vaccini sperimentali che tra l’altro hanno provocato gravi malformazioni e malattie incurabili ai figli dei soldati che nacquero con la mancanza di organi interni, paralisi e problemi respiratori
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10 aprile ore 22:00: al largo del porto di Livorno il traghetto Moby Prince, diretto a Olbia, colpisce con la prua la petroliera Agip Abruzzo penetrando all'interno della cisterna numero 7, contenente circa 2700 tonnellate di petrolio. Parte del petrolio si riversa in mare, parte investe la prua del traghetto e, a causa delle scintille prodotte dallo sfregamento delle lamiere, incendia il traghetto. 140 morti su 141 persone a bordo.
I soccorsi arrivano oltre un’ora e mezzo dopo. Gli esami tossicologici riveleranno che molti sopravvissero per ore (anche in stato di incoscienza) all'incendio.
Quella notte era presente in porto una nave somala tristemente nota per traffico di armi e sostanze tossiche. Inoltre c’erano sette navi militari Usa sotto falso nome o con nomi di copertura, che eseguivano attività militari non autorizzate, alcune impegnate a scaricare armi. Diverse navi si sono date rapidamente alla fuga. Una lunga serie di sabotaggi e depistaggi hanno cercato di fuorviare l’indagine.
Per la magistratura il fatto è da archiviare (prima perché “non sussiste” poi per prescrizione). I familiari delle vittime sono riusciti ad ottenere, solo nel 2015, la formazione di una Commissione di inchiesta che avrà due anni per giungere a qualche conclusione.
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L’11 aprile al largo del porto di Genova una grande esplosione avviene a bordo della superpetroliera cipriota Haven. Il combustibile si incendia e si riversa in fiamme sul mare.
Dopo la fase iniziale di incendio la nave viene trainata al largo e in seguito affonda nelle acque antistanti Arenzano, diventando il più grande relitto visitabile da subacquei del Mediterraneo.
E’ il più grave disastro ecologico nel mar Mediterraneo. Bruciano 90 000 tonnellate di petrolio greggio. Una parte del carico, stimato tra 10mila e 50mila tonnellate, è deposto tuttora negli alti fondali tra Genova e Savona. Una distesa infinita di sassi ricoperti di catrame, nella quale i pesci che continuano a morire ancora oggi per colpa del greggio.
Lo Stato italiano, in via stragiudiziale, ha accettato 117 miliardi di lire in danni e compensazioni. Solo una parte della somma è stata usata per gli interventi di bonifica.
La Haven ha avuto due navi gemelle a questa, esplose anche loro, nel 1980.
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La casa videoludica giapponese SEGA cerca una nuova mascotte per la vendita della nuova console a 16 Bit, capace di sostenere il confronto con Mario, la mascotte della Nintendo.
Viene creato così Sonic, capace di vendere oltre 80 milioni di copie nel mondo.
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Il 25 giugno la Croazia e la Slovenia dichiarano la propria indipendenza. E’ il culmine di un percorso iniziato con la vittoria di partiti nazionalisti di destra.
Subito accorrono i riconoscimenti di alcuni stati, tra cui il Vaticano e la Germania, che pongono la parola fine su una convivenza durata anni nella Jugoslavia.
I croati cristiano-cattolici, che usavano l'alfabeto latino, i serbi-montenegrini-macedoni cristiano-ortodossi, che usavano l'alfabeto cirillico, i bosniaci multirazziali, che usavano gli alfabeti latino, cirillico, arabo ed ebraico, smettono di convivere ed entrano in guerra.
Sarà una guerra durissima, la prima in Europa dalla seconda guerra mondiale, alimentata dagli interessi di Usa e Europa, che porterà al disfacimento della Jugoslavia.
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Il 1º luglio parte il servizio di telefonia commerciale GSM, per mano dell'operatore tedesco Mannesmann.
E’ frutto di un percorso nato nel 1982 in Francia, con la formazione del Groupe Speciale Mobile (all'origine dell'acronimo GSM. poi diventato Global System for Mobile Communications), con l'obiettivo di realizzare una tecnologia di comunicazione digitale standard.
Il GSM è lo standard 2G (2ª generazione) di telefonia mobile cellulare.
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L’8 agosto la nave Vlora attracca al porto di Bari, carica di circa 20.000 albanesi. A tutt'oggi è il più grande sbarco di migranti mai giunto in Italia con un un'unica nave.
La nave viene fatta attraccare al Molo Carboni, il più distante dalla città. Durante l'entrata al porto molti si gettano dalla nave in navigazione e nuotano fino alla banchina cercando di scappare.
La difficoltà della gestione dei soccorsi è sostanzialmente delegata al solo sindaco. L’ordine da Roma è di trattenere i profughi nel porto e farli rientrare al più presto in Albania. Il presidente della Repubblica, Cossiga, prende a male parole il sindaco di Bari che chiede di allestire una tendopoli: “è un cretino, va rimosso”.
Viene deciso di rinchiudere i profughi nello stadio Della Vittoria, diventerà una delle pagine più nere della questione immigrazione in Italia. Nello stadio succede di tutto, gli aiuti vengono lanciati dagli elicotteri e si lascia gli Albanesi in balìa della legge del più forte.
Lo Stato risolve la cosa, alla fine, con l’inganno. I profughi vengono imbarcati su traghetti e aerei diretti in Albania con la convinzione di essere trasferiti in altre città italiane.
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Il 9 settembre inizia su Canale 5 “Non è la Rai” un programma che, nel bene o nel male, farà la storia della televisione.
Firmato da Gianni Boncompagni e Irene Ghergo, mette in mostra ragazze adolescenti in piena tempesta ormonale che si dimenano nell’accompagnare giochi e numeri di intrattenimento, un modello (dis)educativo per la presenza della donna nella società.
Moltissime delle partecipanti faranno carriera nel mondo dello spettacolo.
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Il 19 settembre, nel ghiacciaio del Similaun sul versante italiano al confine con l’Austria, viene ritrovato il corpo mummificato di un uomo vissuto 5000 anni fa.
Conservato grazie alle particolari condizioni climatiche all'interno del ghiacciaio, l'esame degli osteociti ha collocato l'età della morte fra i 40 e i 50 anni, l’analisi sul DNA ha evidenziato un ceppo genetico scomparso a livello mondiale e la mappatura ha rivelato la predisposizione a malattie cardiovascolari, l'intolleranza al lattosio, la presenza della malattia di Lyme.
La mummia fu ritrovata dai coniugi tedeschi Erika e Helmut Simon di Norimberga che dopo un processo durato vent’anni hanno ottenuto 175 000 euro
E’ il primo essere umano tatuato di cui si abbia conoscenza; con i suoi 61 tatuaggi fatti con incisure della pelle ricoperte da carbone vegetale.
Sembra anche che porti sfiga: sei persone legate al ritrovamento o allo studio della mummia sono morte, alcune in circostanze poco chiare.
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Il 25 dicembre Michail Gorbačëv si dimette da presidente dell'Unione Sovietica e dichiara abolito l'ufficio. Tutti i poteri passarono al presidente della Russia.
E’ l’ultimo atto di un percorso che, a partire dalla perestrojka e dalla glasnost' introdotti dallo stesso Gorbačëv, arriva alla graduale indipendenza di diversi stati sovietici concretizzatasi con la creazione del Consorzio del Stati Indipendenti.
Nel mezzo un anomalo tentativo di colpo di stato che regala a Eltsin il potere in Russia.
A seguire il saccheggio di tutte le risorse pubbliche sovietiche, largamente assunte da un potere oligarchico “pienamente” lanciato nell’economia di mercato.