CAMERA DEI DEPUTATI Giovedì 4 maggio 2017 812. XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
ATTI DEL GOVERNO
Giovedì 4 maggio 2017. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Umberto Del Basso De Caro.
La seduta comincia alle 13.40.
Sulla pubblicità dei lavori.
Michele Pompeo META, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l’impianto audiovisivo a circuito chiuso.
Non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.
Schema di decreto legislativo recante razionalizzazione dei processi di gestione dei dati di circolazione e di proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, finalizzata al rilascio di un documento unico.
Atto n. 392.
(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).
La Commissione prosegue l’esame dello schema di decreto all’ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 maggio 2017.
Michele Pompeo META, presidente e relatore, alla luce delle indicazioni emerse dal dibattito, sottopone alla Commissione una nuova versione della proposta di parere rispetto a quella depositata nella seduta di ieri (vedi allegato).
In essa si recepiscono, in primo luogo, le due proposte di integrazione formulate dal rappresentante del Governo riferite alla prima condizione, e all’osservazione sub g), volte, rispettivamente, a specificare la destinazione a favore degli utenti di ogni risparmio conseguente alla migliore gestione dei dati e a esplicitare nel testo l’ambito dell’attività di vigilanza che si richiede sia svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con riguardo alle attività e alle strutture cui è demandata la tenuta del PRA.
Un’ulteriore integrazione, espressa nella terza condizione consegue alla condivisibile richiesta del collega Mognato di porre la massima attenzione alla salvaguardia dei livelli occupazionali del personale che gestisce il PRA, esigenza che è stata, peraltro, rappresentata anche da altri colleghi.
Infine, reputa meritevole di accoglimento il suggerimento formulato dalla collega Bruno Bossio in ordine alla soppressione della osservazione riferita alle procedure per i veicoli oggetto di cancellazione dal pubblico registro contenuta nel testo originale della sua proposta.
Con riguardo ai rilievi avanzati dalla collega Bruno Bossio nel suo intervento di ieri, ha ritenuto, invece, di non modificare l’osservazione riferita al valore del Certificato di proprietà in sede di transazione del veicolo in quanto la ritiene una norma di semplificazione per l’utenza, coerente con i principi ispiratori della legge delega, che entrerebbe in vigore immediatamente.
Analogamente non gli è apparsa accoglibile la richiesta di reciprocità del libero e gratuito accesso nelle rispettive banche dati – e più in generale la richiesta di inserire il tema della interoperabilità – che non è praticabile stante la diversa natura e funzione dei due enti gestori delle banche dati.
Quanto alle valutazioni che la collega Spessotto gli ha fatto pervenire questa mattina, evidenzia che esse in parte si riferiscono alle esigenze di finalizzare ogni riduzione futura dei costi a risparmi per l’utenza e, dunque, risultano assorbite dalla nuova formulazione della prima condizione. Quanto alla richiesta di inserire una specifica osservazione volta a stimolare la creazione di un’unica modalità di archiviazione, rileva che essa riprodurrebbe in modo superfluo un criterio di delega a cui, per definizione, il decreto attuativo deve uniformarsi.
Infine, sottolinea che non ha alcuna preclusione di principio rispetto alla richiesta di prevedere la possibilità per il corpo delle polizie municipali e per le amministrazioni pubbliche di accedere e consultare immediatamente e senza oneri le banche dati del PRA e del MIT, quando sia necessario allo svolgimento dei loro compiti istituzionali. Rileva, tuttavia, che gli archivi possono contenere dati soggetti a peculiari regimi di accesso o di riservatezza. In ogni caso, essendo stato già formulato dall’Anci un siffatto rilievo, che la Conferenza unificata ha raccomandato al Governo di valutare in sede di predisposizione del testo definitivo, non reputa necessario in questa sede modificare la proposta di parere in tal senso.
Conclusivamente, ritiene che la proposta così formulata risponda all’intento di raggiungere una equilibrata sintesi delle articolate posizioni e dei proficui contributi emersi nel corso della discussione svolta in Commissione.
Crede che, nella sua attuale versione, la proposta di parere sia un ulteriore passo nel percorso di ineludibile riforma del settore, da perseguire senza avventurarsi in scorciatoie poco meditate o colpi di mano che rischierebbero soltanto di pregiudicare la funzionalità delle strutture e la professionalità di coloro che vi operano e che hanno dimostrato di saper offrire un servizio più che soddisfacente agli utenti.
Ivan CATALANO (CI), intervenendo in dichiarazione di voto, valuta positivamente la proposta di parere del relatore come riformulata. Intende invitare il Governo, con riguardo alla terza condizione concernente la programmazione delle risorse umane coinvolte nelle varie fasi del processo di riorganizzazione e la garanzia i livelli occupazionali esistenti, a tenere conto che per assicurare la funzionalità del sistema al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono necessarie risorse umane qualificate, specialmente ingegneri e informatici. Ritiene quindi opportuno che il Governo consideri tale aspetto.
Arianna SPESSOTTO (M5S), pur apprezzando il lavoro di sintesi concretizzatosi nella nuova proposta di parere, esprime perplessità in merito ai rischi connessi alla modifica dell’articolo 103 del Codice della strada. Peraltro, come già ha avuto modo di segnalare nel suo intervento nella seduta di ieri, nell’articolata proposta di parere del relatore non sembra individuabile un’adeguata trattazione della questione, sulla quale, comunque, ritiene insufficienti i chiarimenti fatti pervenire dal Governo.
Propone quindi di inserire nella proposta di parere una condizione volta alla soppressione della modifica del citato articolo 103 del Codice della strada, recata dal provvedimento in esame, che rischia di vanificare quanto introdotto con la legge di stabilità del 2016 in materia di lotta al fenomeno della esterovestizione.
Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), richiamando le considerazioni svolte nella scorsa seduta, ribadisce la propria posizione critica in merito allo schema di decreto, nella parte in cui non tutela i cittadini né garantisce più efficienza agli utenti ma anzi, al contrario, penalizza proprio le strutture cui gli utenti, per la massima parte, si rivolgono allorquando necessitano di servizi legati al proprio veicolo.
Avendo preso parte all’audizione svolta nella giornata odierna presso la Commissione di inchiesta competente in merito alla digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni dal responsabile della Direzione centrale per la motorizzazione, Maurizio Vitelli, evidenzia come quest’ultimo non abbia negato la necessaria interoperabilità tra le banche dati della motorizzazione e il PRA. Né ha contraddetto l’assunto secondo cui essa costituisce un passaggio ineludibile verso una reale unificazione della documentazione riferita ai veicoli circolanti.
Si rammarica, pertanto, che la sua richiesta di dedicare all’interoperabilità degli archivi uno specifico passaggio della proposta di parere non sia stata accolta, nonostante in tal senso si siano orientati nelle loro deliberazioni sia l’omologa Commissione del Senato sia la Commissione Bilancio della Camera.
A suo avviso, occorre superare una visione di contrapposizione tra il soggetto pubblico, incardinato nell’organizzazione ministeriale e l’ACI inteso come soggetto privato portatore di un proprio interesse egoistico, atteso che quest’ultimo ente ha caratteristiche e svolge funzioni in gran parte assimilabili a quelle pubblicistiche, così come numerose attività della Motorizzazione civile, pur formalmente imputabili ad essa, sono in realtà esternalizzate e nei fatti esercitate da soggetti privati, peraltro a fronte di esborsi notevoli dello Stato.
Ribadisce pertanto la sua richiesta di modifica della proposta di parere nel senso da lei indicato.
Deborah BERGAMINI (FI-PdL) annuncia il voto contrario del suo Gruppo sulla proposta di parere del relatore in quanto ritiene che le buone intenzioni originariamente presenti nella delega legislativa siano state tradite, essendo stati messi in campo strumenti inefficaci. A suo avviso al dichiarato intento di valorizzare il mercato fa seguito, anche in questo caso, un comportamento contraddittorio altrimenti non si capirebbe perché si dovrebbe colpire chi gestisce il PRA considerato che proprio il mercato – costituito dagli utenti – sembra aver dimostrato di preferire i servizi di quest’ultimo, ove possibile, rispetto a quelli della Motorizzazione civile.
Il contenuto del provvedimento in esame sembra invece privilegiare il ruolo della struttura pubblica, senza però che appaia evidente il motivo giacché non lo si fa per ragioni legate al risparmio – che di fatto non è previsto –, o a efficientamento – che non viene realizzato perché al momento sembra più efficiente il servizio reso dal privato – e che, peraltro, induce minori livelli occupazionali.
Si chiede anche se le disposizioni all’esame rappresentino una specie di vittoria per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti atteso che tutto ciò si tradurrebbe, per esso, in un sovraccarico di lavoro difficilmente compatibile con le risorse a disposizione.
Segnala, infine, che le ragioni del suo voto contrario sono rafforzate dai pareri che altri autorevoli soggetti hanno già reso sul provvedimento – contenenti critiche –, compreso quello del Consiglio di Stato.
Paolo GANDOLFI (PD) ritiene positivo l’atteggiamento di chi non tratta il tema in oggetto in termini di contrapposizione tra l’operato della Motorizzazione civile e quello dell’ACI, di cui in qualità di utente ha potuto apprezzare la qualità del servizio.
Occorre, infatti, valorizzare il tentativo che si propone il provvedimento in esame, ovvero quello di offrire ai cittadini un livello di servizio sempre più adeguato.
Crede, peraltro, che il lavoro svolto dal relatore e dalla Commissione nel suo complesso sia orientato proprio in tale direzione e che la proposta costituisca una sintesi accettabile dei diversi interessi coinvolti che però assicura una piena tutela delle esigenze di semplificazione a vantaggio dei cittadini con la dovuta attenzione alla salvaguardia dei livelli occupazionali.
Michele MOGNATO (MDP) ritiene apprezzabili gli sforzi fatti per giungere ad una soluzione alle problematiche poste dal provvedimento all’esame che giudica equilibrata e che concerne anche temi molto risalenti nel tempo come ricordato anche dal presidente nella scorsa seduta. Si dichiara soddisfatto che alcune proposte da lui avanzate in sede di discussione siano state accolte nel parere riformulato dal relatore e si augura che sia possibile concretizzare effettivi risparmi da destinare all’utenza.
Quanto al rilievo sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, sottolinea che essa risponde ad esigenze reali, come peraltro confermato dai rilevi effettuati dalle diverse organizzazioni sindacali in sede di audizione.
Auspicando che sia accolta nel testo definitivo del decreto legislativo l’istanza della Commissione di essere coinvolta anche nel procedimento di attuazione della riforma conclude dichiarando il voto favorevole sulla proposta di parere come riformulata dal relatore. Prende atto che altri temi che sono stati oggetto del suo intervento nella seduta di ieri hanno comunque trovato spazio nelle determinazioni assunte da altre commissioni parlamentari che si sono espresse sul provvedimento.
Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO dichiara di condividere sostanzialmente i contenuti della nuova proposta di parere avanzata dal relatore, in particolare con riguardo alle prime due condizioni mentre esprime un orientamento critico sulla terza condizione pur consapevole che in tal senso si è comunque espressa l’omologa Commissione del Senato.
Un’ulteriore notazione critica riguarda il rilievo che invita il Governo ad una consultazione delle organizzazioni sindacali in sede di adozione dei successivi provvedimenti attuativi, nonché con riguardo all’osservazione concernente la predeterminazione dei criteri in base ai quali definire le quote percentuali da versare all’ente che presta il servizio.
Tiene a precisare, infine, che a suo avviso, l’osservazione riferita al valore del certificato di proprietà in sede di vendita del veicolo sia superflua in quanto il suo obiettivo è già realizzato dal decreto.
Michele Pompeo META, presidente e relatore, prima di passare al voto, desidera rimarcare la proficua azione di confronto in seno alla Commissione su un tema delicato in occasione di un intervento di riforma, peraltro non particolarmente radicale, proposto dal Governo in attuazione di una delega legislativa conferita alcuni anni or sono e i cui principi e criteri direttivi si sono forse rivelati inidonei a indirizzare una corretta azione di riorganizzazione.
Giudica positiva la circostanza che nella discussione sia stato in più occasioni chiarita la inutilità di contrapporre strutture che, ciascuna per la sua parte, assolvono ad un ruolo di rilievo pubblicistico.
Replicando alla collega Bruno Bossio, tiene ad evidenziare come il tema della interoperabilità tra le banche dati non sia decisivo se inteso come una mera strumentazione informatica che consenta il dialogo tra sistemi operativi. Analogamente, conferma che, a suo avviso, la possibilità per le amministrazioni locali di attingere dati dagli archivi automobilistici sia già ammessa, sia pure a certe condizioni.
Ritiene che gli elementi emersi nel corso del dibattito e i contributi forniti dai colleghi, dal rappresentante del Governo e dalle deliberazioni assunte dalle Commissioni parlamentari chiamate ad esprimersi sul presente schema di decreto, possono costituire la base per un intervento legislativo puntuale ma più efficace sulla materia, che sarà sua cura proporre entro un breve periodo di tempo, previa verifica dei tempi di approvazione definitiva del decreto legislativo.
Preannuncia che la sua iniziativa legislativa sarà coerente all’attenzione che da molti anni dedica alla questione, la cui complessità è stata colta adesso anche da deputati di più recente nomina e che sarà ancor più evidente nel momento in cui – in quella sede – si svolgeranno le attività conoscitive in forma approfondita ed incisiva, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, a partire dall’ACI e dai vertici della Motorizzazione civile, nonché delle Amministrazioni centrali che avevano e che avranno la vigilanza sull’ACI e sulle attività connesse alla tenuta del Pubblico registro automobilistico in ossequio alle indicazioni fornite dalla Commissione nel presente parere.
Michele MOGNATO (MDP) chiede al presidente di precisare l’oggetto della votazione.
Michele Pompeo META, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la propria proposta di parere, nel testo riformulato ed illustrato ai colleghi all’inizio della seduta. Avverte altresì che dalla sua approvazione discenderà la preclusione della proposta alternativa di parere presentata dal gruppo M5S.
La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni del relatore (vedi allegato).
La seduta termina alle 14.10.
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ALLEGATO
PARERE APPROVATO
La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
esaminato lo schema di decreto legislativo recante razionalizzazione dei processi di gestione dei dati di circolazione e di proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, finalizzata al rilascio di un documento unico;
ricordato che esso è adottato in attuazione della delega contenuta nella legge n. 124 del 2015 (cosiddetta «legge Madia»), all’articolo 8, comma 1, lettera d), che indica l’obiettivo di pervenire al rilascio di un documento unico contenente i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, mediante la razionalizzazione delle modalità di archiviazione dei relativi dati, cui si connette la finalità di riduzione dei costi connessi alla gestione dei dati e la realizzazione di significativi risparmi per l’utenza;
rilevato che la legge di delegazione finalizza quindi l’intervento di riorganizzazione delle strutture amministrative alla unificazione degli archivi e alla diminuzione degli oneri per il soggetto pubblico e per gli utenti, nonché alla semplificazione insita nel rilascio di un documento unico;
valutato positivamente il superamento dell’attuale situazione, che vede l’emissione di due distinti documenti – che appare un unicum in Europa – nel senso di prevedere un unico documento di circolazione costituito dall’incorporazione nella carta di circolazione delle informazioni contenute nel certificato di proprietà, rilasciato da un unico soggetto che firma la certificazione, dietro presentazione da parte dell’utenza, di un’unica domanda;
rilevato che a tale scelta non si connette alcun intervento sulle strutture amministrative esistenti in quanto, come esplicitato nelle relazioni che corredano il provvedimento in esame, si è preso atto dei potenziali effetti pregiudizievoli conseguenti ad una soppressione del PRA e delle difficoltà organizzative di costituire una nuova agenzia, come pure la legge di delega consentirebbe;
preso atto della volontà di non procedere pertanto alla soppressione del PRA e al trasferimento delle funzioni dello stesso al Ministero, anche al fine di non intaccare la sostenibilità economica della missione svolta dall’ACI, nonché per salvaguardare i livelli occupazionali nel PRA e in ACI Informatica che, secondo quanto dichiarato nelle relazioni di accompagnamento, non sarebbero interamente riassorbibili nell’organico della Motorizzazione Civile;
segnalato che lo schema di decreto demanda ad un decreto interministeriale l’introduzione di una tariffa unica da fissare sulla base dei costi dei servizi ma che comunque non potrà essere superiore all’importo risultante dalla somma delle due tariffe – nonché dell’imposta di bollo unificato, anche in questo caso da fissare in misura tale da garantire i medesimi effetti finanziari previsti a legislazione vigente senza impatti negativi sui saldi di bilancio e che, pertanto, non sembra possibile riconoscere a tale atto la funzione di attuare le citate finalità di riduzione dei costi connessi alla gestione dei dati e la realizzazione di significativi risparmi per l’utenza;
considerato che l’emanazione del citato decreto condiziona inoltre l’operatività della disciplina modificativa di numerose novelle al codice della strada (articoli 93, 94, 94-bis, 95, 96, 101, 103, 201, 2013, 214-bis, 214-ter, 226), nonché dell’articolo 231 del cosiddetto Codice ambientale (decreto legislativo n. 152 del 2006), senza che per esso sia previsto un preventivo esame da parte delle Commissioni parlamentari;
rilevata l’opportunità, all’articolo 2, comma 1, che l’istanza di rilascio del documento unico sia ammessa presso qualsiasi Sportello telematico dell’automobilista (STA) ovvero presso il competente Ufficio Motorizzazione Civile ma anche presso gli sportelli telematici dell’automobilista eventualmente presenti presso le delegazioni ACI e presso le imprese di consulenza automobilistica;
evidenziato inoltre che dal combinato disposto dell’articolo 1 – che fissa la data iniziale del 1o luglio 2018 per il rilascio del documento unico – e dell’articolo 4 – secondo cui le carte di circolazione e i certificati di proprietà, rilasciati anteriormente all’entrata in vigore del decreto legislativo, mantengono la loro validità – non risulta chiaro se abbiano ancora valore anche i documenti rilasciati successivamente all’entrata in vigore del decreto legislativo ma anteriormente al 1o luglio 2018;
segnalata l’opportunità di realizzare una effettiva semplificazione immediatamente operativa stabilendo che il Certificato di proprietà non sia più necessario per la redazione delle dichiarazioni unilaterali di vendita;
considerato che le funzioni oggi effettivamente svolte dall’Automobile Club d’Italia suggeriscono, nel dare attuazione alla delega in materia di riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche competenti in materia di autoveicoli, di non mantenere l’attribuzione delle attività di vigilanza sull’ACI al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ma di trasferirle ai dicasteri più specificamente competenti con riguardo a problemi automobilistici, mobilità di persone e merci, gestione della rete stradale, sicurezza della circolazione e sport;
preso atto dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo nella seduta della Commissione del 12 aprile 2017, secondo cui la modifica dell’articolo 103, comma 1 del Codice della Strada – recata dall’articolo 5, comma 1, lettera g) – ha sia funzioni di coordinamento normativo, sia di indispensabile correttivo ad una prassi amministrativa che ostacola la libera circolazione delle merci in ambito comunitario, grava di oneri impropri le imprese e i cittadini nel procedimento di radiazione per esportazione e priva di ogni tutela coloro che cedono i propri veicoli a terzi ai fini dell’esportazione e, peraltro, modifica una disciplina che comunque non appare efficace per contrastare il fenomeno del «traffico transfrontaliere di rifiuti»;
acquisito il parere reso dalla Conferenza unificata nella seduta del 20 aprile 2017, nel quale si specifica che il Governo ha dato conferma dell’intendimento di accogliere le richieste modificative riferite all’articolo 1, comma 3, nonché all’articolo 2, commi 6 e 7, avanzate da quel consesso;
tenuto conto dei rilievi formulati nel parere reso dalla Commissione speciale istituita in seno al Consiglio di Stato per seguire i procedimenti legislativi delegati previsti dalla legge n. 124 del 2015, segnatamente nella parte in cui segnala che «non appare compiutamente dimostrato dallo schema in oggetto che l’intervento adottato […] sia di per sé sufficiente, in assenza di un connesso intervento sull’unificazione degli archivi, a soddisfare le finalità imposte dalla legge delega»;
condivisi altresì i suggerimenti forniti dalla predetta Commissione del Consiglio di Stato ove raccomanda di inserire nell’ambito del decreto, disposizioni che assicurino la tempestività ed effettività della riforma per raggiungere gli obiettivi della riduzione dei costi e dei significativi risparmi per l’utenza,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti condizioni:
1. al fine di assicurare una piena conformità del testo ai principi di delega che richiedono riduzioni di oneri amministrativi e corrispondenti risparmi per gli utenti, all’articolo 2, comma 2, aggiungere infine il seguente periodo: «La riduzione dei costi connessi alla gestione dei dati derivanti dall’attuazione della presente disciplina devono essere integralmente destinati a realizzare risparmi per l’utenza»;
2. all’articolo 4, comma 1, al fine di chiarire che manterranno la loro validità (alle condizioni previste dal primo comma) non solo le carte di circolazione rilasciate anteriormente all’entrata in vigore del decreto legislativo ma anche quelle rilasciate successivamente, fino al 1o luglio 2018, data dalla quale la carta di circolazione costituirà il documento unico contenente i dati di circolazione e di proprietà degli autoveicoli, si sostituiscano le parole «all’entrata in vigore del presente decreto», con le seguenti «al termine di cui all’articolo 1, comma 1»;
3. sia determinata e chiaramente indicata la programmazione delle risorse umane coinvolte nelle varie fasi del processo di riorganizzazione, individuando tutti gli strumenti necessari a garantire i livelli occupazionali esistenti;
e con le seguenti osservazioni:
a) all’articolo 2, si valuti l’opportunità di riformulare il comma 1, lettera a), nel seguente modo «a) presso qualsiasi Sportello telematico dell’automobilista, di seguito STA, operativo, ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre 2000, n.358, negli Uffici provinciali della motorizzazione civile, in quelli dell’ACI che gestiscono il PRA, nelle delegazioni dell’ACI e nelle imprese di consulenza automobilistica;»;
b) attesa la rilevanza del decreto di cui all’articolo 2, comma 2, la cui emanazione condiziona l’operatività della disciplina modificativa degli articoli 93, 94, 94-bis, 95, 96, 101, 103, 201, 213, 214-bis, 214-ter, 226 del Codice della strada, nonché dell’articolo 231 del cosiddetto Codice ambientale (decreto legislativo n. 152 del 2006), sia integrata la disposizione in esame prevedendo che sullo schema di decreto sia acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari;
c) per le medesime ragioni, valuti infine il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti l’opportunità di sentire, nella fase di predisposizione del decreto interministeriale attuativo di cui all’articolo 2, comma 2, l’ACI e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale delle imprese operanti negli STA;
d) si valuti altresì l’opportunità di introdurre nell’articolo 2, comma 2, la previsione secondo cui agli utenti sarà consentito di effettuare i pagamenti della tariffa e del bollo secondo i più diffusi strumenti di pagamento elettronico;
e) all’articolo 2, comma 2, ove si dispone che il decreto attuativo disciplini le modalità di versamento delle tariffe all’ACI e alla Motorizzazione civile per gli importi di rispettiva competenza, si valuti l’opportunità di predeterminare i criteri in base ai quali definire le quote percentuali da versare direttamente all’ente previa valutazione dei costi degli adempimenti cui ciascun ente è tenuto;
f) all’articolo 4, comma 1, dovrebbe valutarsi l’opportunità di prevedere che – dall’entrata in vigore del decreto – il Certificato di proprietà non sia necessario per la redazione della dichiarazione unilaterale di vendita;
g) dovrebbe valutarsi l’opportunità di aggiungere all’articolo 4, dopo il comma 2, il seguente: «2-bis. A decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto, la vigilanza sull’Automobile Club d’Italia è esercitata, nell’ambito delle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e, limitatamente alla attività ed alle strutture dedicate alla tenuta del PRA, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti».