Partecipiamo all’assemblea cittadina sulle lotte della logistica – 12 dicembre

10 Dic

Alcuni di noi fanno parte dell’Assemblea di sostegno alle lotte della logistica e riteniamo molto importante realizzare percorsi di unità delle lotte per questo vi invitiamo a partecipare alla

ASSEMBLEA CITTADINA SULLE LOTTE DELLA LOGISTICA

12 dicembre ore 18.30

@Forte Prenestino Via Federico del Pino 

A seguire cena di sottoscrizione per la cassa di resistenza alla cucina del forte e musica al pub

 

RSU Autorganizzati

10 dicembre 2013

 

 

 

ASSEMBLEA CITTADINA SULLE LOTTE DELLA LOGISTICA

Nel corso degli ultimi dieci anni in molte città italiane è iniziato un percorso di lotta all’interno dei magazzini che gestiscono la logistica dei Corrieri di consegna e della grande Distribuzione Commerciale: Sda, Bartolini, Tnt, Dhl, Gls, Granarolo, Ikea. Queste multinazionali gestiscono e spostano gran parte del flusso di merci che circolano in Italia, appaltando il lavoro a cooperative che hanno istituito un sistema di vero e proprio “caporalato legalizzato”. Queste cooperative basano i loro profitti sul super-sfruttamento dei lavoratori: non rispettano il già pessimo CCNL, costringono i facchini loro dipendenti a carichi e orari di lavoro massacranti, sotto gli insulti e le minacce di capi e caporali, sottopagati rispetto alle ore di lavoro effettuate e senza retribuzione degli straordinari, tredicesima, quattordicesima, malattie, mentre i corrieri sono costretti a correre nel traffico per 12 ore con l’obiettivo di fare il maggior numero di consegne per portare a casa un misero stipendio. Tutto questo nel silenzio e con la complicità dei sindacati confederali.

I facchini dopo anni di sfruttamento hanno alzato la testa e si sono autorganizzati, con il sostegno del Si Cobas, iniziando una lotta che ha portato ad un complessivo miglioramento delle loro condizioni di lavoro. Oggi questa lotta unisce migliaia di lavoratori dei diversi magazzini, delle città del Centro e del Nord Italia. Le lotte dei facchini sono caratterizzate da una presa di coscienza dei lavoratori e puntano al miglioramento delle condizioni e non solo alla mera difesa del posto, rappresentando quindi il punto più avanzato del conflitto sul lavoro presente in Italia. Naturalmente la repressione padronale ha cercato da subito di fermare queste lotte tramite sospensioni, licenziamenti, denunce e ricatti sul permesso di soggiorno, con la complicità dello Stato e della magistratura: 20 processati alla Bennet di Origgio, 55 denunce a Padova, fogli di via, 179 denunce per il picchetto fuori la Granarolo a lavoratori e compagni/e.

Roma, è una città dove i diversi “centri” della Logistica di consegna dei grandi gruppi (Bartolini, TNT, DHL, SDA e GLS) sono sparsi sul territorio metropolitano: Fiano Romano, via di Salone (Roma est), Ciampino e Pomezia. Dopo essere riusciti a strappare un’importante vittoria alla SDA che ha prodotto il rispetto del Contratto nazionale e il rimborso ai facchini di quanto dovuto dalle cooperative per il pregresso, a Roma il movimento dei facchini è riuscito ad entrare anche nei magazzini TNT, una delle Multinazionali straniere che si dividono il mercato della consegna pacchi. Il conflitto intrapreso dai facchini per il miglioramento delle proprie condizioni e il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale all’interno dei magazzini TNT si è aperto in una difficile fase, visto che l’azienda ha intrapreso una pesante ristrutturazione volta ad incrementare i profitti offrendo solo alcune tipologie di trasporto e consegna merci, a tale scopo sta dismettendo una grossa parte del personale diretto e e indiretto.

Questo progetto ha già visto vittime quasi un terzo dei lavatori direttamente impiegati da TNT, che con un accordo truffa firmato all’ultimo minuto da CGIL-CISL e UIL in estate sono stati messi in CIG in attesa di un piano industriale che non arriverà mai e che -a Gennaio- li porterà probabilmente al licenziamento. A ricasco questa ristrutturazione si vuole abbattere sui lavoratori in appalto (facchini e corrieri) aggiungendo al loro già duro sfruttamento il licenziamento tout-court. Contro questo piano e per il rispetto dei diritti minimi contrattuali è stato già fatto uno sciopero unitario il 25 OTTOBRE.

La risposta del padrone non si è fatta attendere. L’azienda per mano delle cooperative oltre ad effettuare 14 sospensioni dal lavoro illegittime, poi ritirate grazie alla lotta, all’interno dei magazzini di via di Salone e Fiano Romano ha peggiorato ulteriormente la distribuzione delle ore di lavoro, privilegiando chi non sciopera e cercando in questo modo di logorare lentamente lo spirito dei facchini in lotta. Infine di fronte all’impossibilità di spegnere la lotta attraverso il terrore la TNT e la GESCO (sua principale cooperativa appaltante a Roma) hanno iniziato a promettere la distribuzione di una buonuscita in cambio delle dimissioni volontarie a Gennaio.

Per rispondere a tutto questo il 28 Novembre i facchini TNT organizzati nel SI Cobas e ADL cobas hanno scioperato per 2 ore nel turno serale a Roma, Ancona, Piacenza, Bologna, Milano, Torino, Padova, Verona e Brescia. Lo sciopero unitario ha permesso di avanzare nella lotta ed è stata ottenuta l’apertura del tavolo nazionale, dove oltre a richiedere il rispetto del Contratto Collettivo Nazionale si vuole imporre all’azienda il mantenimento degli attuali posti di lavoro con un equa distribuzione delle ore di lavoro e la pianificazione della Cassa Integrazione con le modalità concordate dai lavoratori. Inoltre a livello locale verranno intrapresi tavoli di trattativa con TNT per discutere le rivendicazioni di ogni singolo magazzino.

Per la prima volta, nella vertenza TNT, il movimento della Logistica in Italia si scontra con un colosso che oltre a sfruttare i lavoratori guadagnando immensi profitti, sta utilizzando lo spauracchio della crisi come arma di ricatto per attuare un piano di ristrutturazione, che come sempre accade è stato pensato unicamente per continuare a realizzare il massimo profitto. La lotta dei facchini e dei corrieri dipendenti dalle cooperative è la stessa lotta dei dipendenti diretti TNT. In questo quadro oggi più che mai l’unità dei lavoratori TNT (dipendenti diretti e non) è fondamentale per non far sì che i costi dell’azienda ricadano sempre sui lavoratori.

Altrettanto fondamentale è la partecipazione di compagni/e, studenti, lavoratori/trici per la presenza e la partecipazione a tutte le iniziative e mobilitazioni locali e nazionali che nei prossimi giorni saranno necessarie per contrastare il piano di ristrutturazione TNT, imporre e ottenere migliori condizioni materiali per tutti i lavoratori e per fare una passo avanti nella costruzione di un reale conflitto di classe.

LOTTA CON I LAVORATORI, SOSTIENI LA CASSA DI RESISTENZA, PARTECIPA AI BOICOTTAGGI

 

Assemblea di sostegno alle lotte della logistica – Roma

 

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