Il 10 aprile scorso, dalle pagine del quotidiano La Repubblica (in allegato), il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini ha illustrato la propria idea di riforma Aci/Mctc basata sui seguenti punti:
1) eliminare il PRA;
2) eliminare il Certificato di Proprietà;
3) passare le competenze di Aci/PRA a MCTC;
4) trasferire 2.500 dipendenti Aci alla MCTC;
5) ridurre gli emolumenti ACI (27€) e MCTC (9€) a 25€ totali, con un risparmio per il cittadino di 11€ a operazione;
6) ridurre i costi totali della gestione Aci PRA da 190 milioni a 130 milioni, con un risparmio per lo Stato di 60 milioni di euro;
Tuttavia il Vice Ministro non spiega come abbia fatto i conti. E infatti i conti non tornano.
Inoltre il Vice Ministro omette le conseguenze concrete di questa operazione, sia per lo Stato che per i cittadini. Conseguenze che sarebbero molto negative.
Perché tanto polverone su questa vicenda?
Quali sono gli interessi in gioco?
Con questo Dossier proviamo a rispondere in maniera esaustiva a queste domande, dimostrando l’insensatezza della proposta Nencini ed anzi i danni che comporterebbe per lavoratori, cittadini e bilancio dello Stato.
La R.S.U. |
14 aprile 2014 |